Palazzo Da Schio

Palazzo Da Schio
Palazzo Da Schio

Nel 1560 Bernardo Schio prende accordi con un certo maestro "Agnolo d'arte spezapria" che iniziò la ristrutturazione di un precedente edificio meno elegante. 

A quel tempo la posizione del palazzo era piuttosto periferica rispetto al centro cittadino e fiancheggiava i terreni di proprietà del Da Schio che si estendevano fino al fiume Bacchiglione tutto lungo la strada, che a quel tempo si chiamava Borgo Pusterla (attualmente Contrà San Marco). Bernardo Da Schio era un nobile vicentino, dottore in giurisprudenza e stimato magistrato che commissionò al Palladio la progettazione della facciata. Nel 1565, alla morte di Bernardo, la facciata non risulta ancora completata, tanto che ne raccomanda il completamente nel testamento alla moglie, che però sembra disinteressata alla cosa. Nel 1566 i materiali necessari risultano ancora depositati nel cortile della fabbrica e nel 1574-75 il fratello Fabrizio porterà a termine l'opera. Nel periodo in cui i lavori fervono, il Palladio è impegnato a Venezia e, come spesso è accaduto, il cantiere rimane incompiuto proprio per mancanza di indicazioni sul da farsi da parte dell'architetto (a cui tuttavia si attribuisce solo il disegno della facciata). La facciata comunque, nonostante sia poco estesa, risulta monumentale e grandiosa nel tipico stile palladiano, con le tre grandi finestre e le semicolonne le cui basi si inseriscono nel bugnato di pietra del piano inferiore. Il palazzo passò, nel tempo, ad altre famiglie nobili vicentine: i Vaccari, i Lioy ed infine gli Angaran che nel 1825 ad opera di Carlo Angaran, lo restaurarono. Quest'ultimo intervento ottocentesco, secondo le testimonianze, snaturò gli originali interni e, sembra, apportò modifiche alla facciata, dato che originariamente per illuminare meglio il sottotetto erano state lasciate delle lunghe finestre rettangolari al centro degli intercolumni, chiuse proprio nell'ottocento. Lo spazio venne sfruttato per posizionare un fregio che commemora l'intervento: "CARLUS ANGARAN P.[atricius] V.[icentinus] REST.[auravit] MDCCCXXV".