Palazzo Volpe ora Maltauro

La facciata di Palazzo Volpe in Contrà Gazzolle
La facciata di Palazzo Volpe in Contrà Gazzolle

Purtroppo di palazzo Volpe non si riscontra molta documentazione storica se non a partire dal suo rimodernamento dovuto probabilmente a Palladio nel 1552. Sembra che la costruzione originaria risalga all'epoca romanica e che il suo stile, antecedente al rimodernamento, fosse gotico.

Nel 1552 Antonio Volpe Cavaliere ristruttura il palazzo con notevoli migliorie, stravolgendo in toto l'impianto originale. Un documento del 1553 fa emergere l'irritazione del committente per la lentezza dei lavori e questo fa presumere che non fossero terminati prima del 1555. Un altro documento colloca nel settembre del 1554 la presenza nel cantiere di G.A. Fasolo, pittore e affrescatore incaricato di decorare le sale del palazzo. Pertanto è logico pensare che il cantiere a quel punto fosse in dirittura di arrivo.

L'intera fabbrica presenta soluzioni architettoniche che trasformano il vecchio palazzo gotico, più basso, nel nuovo palazzo Cinquecentesco, più alto e più elegante. La complessità dell'intervento e le soluzioni adottate fanno propendere gli studiosi per un intervento diretto di Palladio nel disegno e nell'esecuzione dell'opera. Vi è copiosa documentazione che attesta la conoscenza diretta di Palladio con i Volpe dato che Antonio era il provveditore alle logge della Basilica anche se non vi sono documenti certi e diretti che portino a certezza questa valida supposizione.

Nel 700 prima e nell' 800 poi il palazzo fu più volte rimodernato creando nuove stanze e dividendo in due piani alcuni saloni del piano terra. Furono anche aperte nuove porte e molti degli stucchi e delle rifiniture lignee andarono perdute.

Negli anni 60 del XX° secolo il palazzo fu ancora rimodernato dai nuovi proprietari, la famiglia Maltauro, rendere più vivibile e moderno lo stile. Negli anni 80 gli stessi proprietari danno inizio ad un uovo ed importante intervento di restauro con l'intento di riportare alla luce l'antico e originale splendore della costruzione. 

Oggi Palazzo Volpe è la sede della Prefettura di Vicenza e, purtroppo, non è visitabile.

 

La famiglia Volpe

Le prime notizie certe della famiglia Volpe a Vicenza si trovano su un elenco di quasi 400 vicentini costretti alla fuga dal tiranno Ezzelino. Questi trovarono rifugio a Padova dove si riunirono in congregazione presso la chiesa di San Benedetto. Si allearono con i padovani per scacciare il sanguinario tiranno.

Alla morte di Ezzelino e al conseguente sterminio della sua famiglia i Volpe si rivolsero alle autorità imperiali per riavere le proprietà confiscate. Quindi fin dal 1200 la famiglia era di casa a Vicenza anche con diritti feudali nei dintorni, in paesi come Barbano, Camisano, Sarmego ecc.

Nel 1397 muore a Vicenza Galvano Volpe e anche sua moglie fa testamento nominando eredi universali i tre figli. Dispone anche di essere sepolta accanto al marito nel chiostro di Santa Corona. Agli albori del Quattrocento con le discendenze dei tre figli il patrimonio di famiglia si divide e si disperde nei rivoli di figli e nipoti e nel Settecento gli altri rami si estinguono .Rimane solo, nel Quattrocento, il ramo dei Volpe-Borsello discendenti diretti di Carlo Volpe.

In quegli anni la preoccupazione di Carlo per il disfacimento del patrimonio di famiglia lo portò ad intraprendere varie iniziative per poter recuperare i privilegi aviti, ma con scarso successo.

Nel 1472 troviamo ancora un Volpe, Battista, che accompagna la regina di Russia in viaggio da Roma a Mosca per sposare lo Zar. Il cavaliere è nel suo seguito e diventa ambasciatore presso la corte russa.

Finalmente nel Cinquecento i Volpe riacquistano lustro e ricchezza ed è di quel periodo l'acquisizione del palazzo di Contrà Gazzolle. Fu Antonio l'artefice di un nuovo incremento del patrimonio familiare con l'acquisto di terra a Sarmego dai nobili Piovene e addirittura, nel 1532, completa la chiesa e il campanile del paese.

Nel 1538 Antonio affrancò dalla famiglia Gualdo un legato di 200 ducati e divise il patrimonio con il fratello Carlo. Nel 1555 fece testamento e lasciò al nipote il palazzo di Contrà Gazzolle con il vincolo che lo avrebbe dovuto passare di primogenito in primogenito con tutto ciò che conteneva.

Tra il maggio 1551 e il marzo 1552 Antonio Volpe si occupa della ricostruzione della Basilica in parte crollata. In quel periodo numerosi incartamenti ci danno conferma della sua frequentazione quotidiana con il Palladio per il suddetto cantiere. Negli anni successivi si instaura una dura lotta tra gli eredi Volpe per il possesso del palazzo e il più spietato e accanito è Vinciguerra Volpe, che non esita ad assassinare un suo famigliare e a ferirne un altro molto gravemente. Il Vinciguerra fu imprigionato e torturato e costretto a pagare 150 ducati (una cifra notevole) come ammenda.

Il patrimonio di famiglia si stava esaurendo per le continue controversie legali sui testamenti. Tra il Seicento e il Settecento le ultime vicende della famiglia Volpe ci danno testimonianza di interventi importanti al palazzo avito che rimane più o meno tale fino agli inizi dell'Ottocento.

Il 31 marzo 1769 nasce l'ultimo rampollo della famiglia, Ludovico Carcano-Volpe che attraversa il secolo tra cambiamenti politici epocali. Viene nominato ciambellano da Napoleone e sposa la nobile veneziana Matilde Barbaro. Viene anche nominato podestà a Vicenza e tra le sue numerose opere vi è anche la fondazione della Pinacoteca Civica.

Il 24 giugno 1866, a 97 anni, muore l'ultimo erede del nobile casato dei Volpe.