Villa Trissino a Cricoli

Villa Trissino a Cricoli
Villa Trissino a Cricoli

Anticamente la villa apparteneva ai Valmarana , nel 1468 fu acquistata dai Badoer e infine nel 1482 divenne proprietà di Gaspare Trissino .

A quanto ci è dato sapere delle quattro torri angolari odierne anticamente ne esisteva solo una sulla parte anteriore della fabbrica , mentre sul retro si apriva una loggia gotica .

Tra il 1531 ed il 1538 Giangiorgio Trissino risiederà a Vicenza e prenderà ad interessarsi alla grande villa che il padre gli ha lasciato . Nel 1535 iniziarono i lavori di ristrutturazione e nel 1538 il restauro era finalmente compiuto .

Curiosa la richiesta fatta nel 1537 da Giangiorgio alla marchesa Isabella d'Este affinché gli inviasse un suo provetto giardiniere per occuparsi della realizzazione del parco della villa .

Tra Cinquecento e Seicento il nipote di Giangiorgio , Pompeo , prosegue nella decorazione e nell'abbellimento del palazzo . Francesco Albanese il vecchio orna gli ambienti al piano terra e scolpisce le statue , mentre Girolamo Pisani nel 1577 dipinge il salone e alcune stanze .

Nel 1584-1585 anche Alessandro Maganza è nella villa a lavorare . Nel giardino scolpisce Pietro da Treviso il famoso busto del cardinale Castagna , futuro papa Urbano VIII° , busto oggi perduto , che fu ospite dei Trissino nel 1576 .

Tra il 1789 e il 1804 molti restauri e modifiche per iniziativa di Teodoro Trissino furono affidati ad Ottone Calderari e Giacomo Fontana . Si rifecero tetto e piano terra modificando la posizione del corridoio al centro del salone e rifecero anche il salone stesso modificando gli elementi gotici della loggia con strutture neoclassiche ancor oggi esistenti . Sempre in questo periodo furono innalzate le due torri per uniformarle alle due torri già esistenti nella parte anteriore .

Dalla metà dell'Ottocento la villa non viene più abitata e versa in totale abbandono fino al 1898 , quando viene venduta ad uno Sforza Della Torre che ne cura un parziale recupero riparando i tetti delle torri ma cancellando le decorazioni e le scritte e disperdendo il patrimonio lapideo . Fa inoltre costruire un lungo fabbricato rurale e la cancellata lungo la strada in ferro battuto .

Attualmente la villa è stata oggetto di un accurato restauro ma non è visitabile se non per gruppi e studiosi e dal 1996 è patrimonio UNESCO .