Il Castello del Catajo e Arquà Petrarca

L'itinerario

L'itinerario che vi proponiamo è abbastanza rapido e privo di difficoltà. Da Vicenza conviene prendere l'autostrada in direzione Venezia e dopo Padova Est imboccare l'autostrada A 13 verso Bologna uscendo a Terme Euganee . Quindi prendete la SS 16 in direzione Monselice e proseguite fino a Due Carrare . Qui seguite le indicazioni fino ad Arquà Petrarca . Raggiungerete un parcheggio a pagamento ai piedi del borgo dato che il traffico privato è concesso solo ai residenti . Potete salire al paese attraverso un viottolo alberato oppure seguendo la strada . Fin da subito vi ritroverete immersi in una atmosfera completamente diversa : le stradine medievali , le case , il panorama che via via appare al visitatore vi trasporta in un mondo che sembra quasi una favola . Imperdibili le osterie tipiche e l'ancora più tipico liquore " Brodo di Giuggiole " specialità del posto . Da non dimenticare poi che il borgo fu dimora , negli ultimi anni della sua vita , del poeta Francesco Petrarca la cui casa è ancora visibile e visitabile .

Nel pomeriggio , riprendete la via del ritorno seguendo a ritroso la strada percorsa fino alla SS 16 . Girate verso Due Carrare e arriverete proprio davanti al Castello del Catajo . L'apertura del complesso è alle 15.00 fino alle 19.00 ( da marzo a settembre ) . La visita all'interno è guidata e dura circa 40 minuti . Una volta finita la visita passate un pò di tempo a passeggiare nel parco ammirando le splendide piante secolari .

Riprendete poi la SS16 in direzione Padova fino all'entrata dell'autostrada per il ritorno a Vicenza .

 

Link utili : http://www.arquapetrarca.com/

                  http://www.castellodelcatajo.it/

Il contenuto di Google Maps non è mostrato a causa delle attuali impostazioni dei tuoi cookie. Clicca sull' informativa sui cookie (cookie funzionali) per accettare la policy sui cookie di Google Maps e visualizzare il contenuto. Per maggiori informazioni, puoi consultare la dichiarazione sulla privacy di Google Maps.

Cenni storici su Arquà Petrarca

Veduta di Arquà Petrarca
Veduta di Arquà Petrarca

Il nucleo abitativo di Arquà Petrarca mantine sostanzialmente invariato il suo disegno Trecentesco . Di origini antichissime , se ne trova traccia già nel 985 come "castrum " abitato dal conte Rodolfo Normanno . Dall'altrura dove si collocava il castello , detta appunto Monte Castello , prese forma l'attuale borgo medievale che andò via via sviluppandosi lungo le pendici collinari dove , più in basso rispetto alla città , sorsero anche gli edifici per il culto come la pieve di Santa Maria dell'anno 1026 e la SS Trinità dell'anno 1181 .

Nel 200 Arquà divenne feudo dei Marchesi D'Este ed entrò in seguito nell'orbita politica di Padova .

Con l'avvento dei Carraresi la città assunse il rango di vicaria e qui venne ad abitare il Petrarca negli ultimi anni della sua vita . Anche sotto la dominazione veneziana , dal 1405 , Arquà mantenne la giurisdizione sui territori che gli competevano e , grazie alla fama del Petrarca , molte famiglie nobili padovane e veneziane costruirono le loro dimore qui ; citiamo ad esempio i Contarini , i Pisani , i Capodivacca ecc.

Alla caduta della Repubblica di Venezia Arquà Petrarca perso progressivamente di importanza me nel 1866 divenne comune e nel 1868 aggiunse il nome Petrarca .

Il poeta Francesco Petrarca vi si stabilì nel 1370 , quando terminò di costruire la casa su un terreno donatogli da Francesco Il Vecchio nel 1369 . Il poeta rimase qui fino alla sua morte e nella piazza dela paese si può vedere il sarcofago dove la salma fu tumulata .

Cenni storici sul Castello del Catajo

Il Castello del Catajo
Il Castello del Catajo

L'imponente struttura del castello si staglia improvvisa lungo la statale che collega Padova a Monselice . Considerata la più strana delle ville venete , il castello inizia la sua storia nel 1570 quando Pio Enea Obizzi , la cui famiglia ha antiche origini francesi , decide di costruire una dimora degna del rango della famiglia proprio in questi luoghi . Senza l'aiuto di architetti Pio Enea concepisce e progetta una struttura che sta a mezza via tra una fortezza ed una villa nobiliare . L'insolito mix è dovuto al fatto che gli Obizzi erano una antica famiglia di capitani di ventura e militari mercenari al soldo dell'imperatore Arrigo II° al seguito del quale giunsero in Italia nel 1007 .

Nel 1573 la principesca dimora è completata e gli interni vengono magnificamente affrescati dallo Zelotti , un allievo di Paolo Veronese , che sintetizza sulle pareti dei saloni al piano terra le gesta della famiglia Obizzi . Nel 1805 la famiglia si estinse e l'ultimo marchese , Tommaso , lasciò la sfarzosa dimora in eredità alla casa d'Este ( Arciduchi di Modena ) che la utilizzarono per ospitare la corte estense . Gli stessi ampliarono il castello con l'aggiunta dell'ala detta Castel Nuovo più in alto . Alla morte di Francesco V° il Catajo passò in eredità all'Arciduca Francesco Ferdinando D'Asburgo . Quest'ultimo provvide a spostare le vastissime collezioni di strumenti musicali , armi , quadri al Castello di Konopischt ed a Vienna . Dopo la prima guerra mondiale il Castello fu assegnato allo stato italiano come riparazione dei danni di guerra e lo stato lo vendette agli attuali proprietari , la famiglia Dalla Francesca , nel 1929.