Giardino Storico di Valsanzibio

L'itinierario

Per raggiungere villa Barbarigo e i giardini monumentali di Valsanzibio da Vicenza conviene usare l'autostrada A4 in direzione Venezia fino all'uscita di Grisignano. 

Seguite poi la SR11 in direzione Padova fino a Mestrino. Da qui seguite la SP72 in direzione Trambacche fino all'incrocio con la SP20 e poi SP89.

Seguite le indicazioni per Praglia, Torreglia e poi SP25 fino a Galzignano Terme. Da qui troverete le indicazioni per raggiungere i giardini monumentali.

Proprio davanti ai cancelli c'è un grande e comodo parcheggio gratuito. Il biglietto d'ingresso costa €11,00 per gli adulti e  6,50 per i bambini.

 

 Link utili: https://www.valsanzibiogiardino.com/it/

Il contenuto di Google Maps non è mostrato a causa delle attuali impostazioni dei tuoi cookie. Clicca sull' informativa sui cookie (cookie funzionali) per accettare la policy sui cookie di Google Maps e visualizzare il contenuto. Per maggiori informazioni, puoi consultare la dichiarazione sulla privacy di Google Maps.

Breve storia del Giardino Monumentale di Villa Barbarigo a Valsanzibio

Valsanzibio è stato portato all’attuale splendore nella seconda metà del Seicento dal Nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, aiutato dai figli Antonio e Gregorio. Fu proprio quest’ultimo, il primogenito Gregorio, Cardinale, Vescovo di Padova e futuro Santo, ad ispirare l’alta simbologia del progetto dovuto al principale architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. Infatti, l’allora Cardinale Gregorio Barbarigo, in seguito ad un voto solenne fatto da suo Padre a Nostro Signore nel 1631, volle che il giardino di Valsanzibio fosse monumentale emblema della via di perfezione che porta l’uomo dall’Errore alla Verità, dall’Ignoranza alla Rivelazione.

Le notizie più antiche attorno al sito su cui sorge la villa risalgono alla metà del Quattrocento, allorché il padovano Giacomo Scrovegni vendette al veneziano Ludovico Contarini "di San Paternian" una gastaldia esistente in loco.

In effetti, in una mappa del 1570 vi viene rappresenta una corte fortificata, proprietà di Pietro Contarini. Già da qualche decennio le era annesso un giardino, citato nel 1539 dall'astronomo Alessandro Piccolomini come locus amoenus; nello stesso periodo si ha anche notizia di una peschiera.

Nel 1588 i Contarini cedettero il complesso a Piero Michiel e a Nicolò Ferro; fu quest'ultimo ad avviare lo sviluppo della villa. Alla sua morte, nel 1619, il complesso venne ereditato dalle famiglie Barbarigo e Michiel Barbarigo.

Dopo la morte prematura di Francesco Zuane Barbarigo, i lavori si protrassero per sette anni fino al 1669, grazie al figlio Antonio Barbarigo, procuratore veneziano, e al primogenito Gregorio (che diventerà prima cardinale, poi santo).

La villa, di struttura semplice, era un tempo raggiungibile tramite canali anche da Venezia, attraverso la Valle di Sant'Eusebio, da cui la località prende il nome.

La casata si estinse dopo sei generazioni con la morte di Contarina Barbarigo (1804) la quale nominò suo erede il cugino Marco Antonio Michiel, a cui seguirono nel 1835 i conti Martinengo da Barco, poi i conti Donà delle Rose e, infine, nel 1929, i nobili Pizzoni Ardemani, proprietari da tre generazioni dell'intera tenuta.