Il Parco Sigurtà

L'itinerario

Per raggiungere il Parco Sigurtà da Vicenza conviene prendere l'autostrada in direzione Milano ed uscire a Peschiera a circa 65 chilometri . Da qui seguire le indicazioni per Valeggio sul Mincio e Parco Sigurtà .

Il tragitto è molto semplice e rapido e ben segnalato . All'uscita dell'autostrada di Peschiera del Garda basta seguire le indicazioni per il Parco Sigurtà e dopo 9 chilometri si arriva a Valeggio sul Mincio percorrendo una piacevole strada tra le colline .

Qui un comodo parcheggio gratuito vi permette di lasciare l'auto e di entrare nel grandioso complesso . Se siete sportivi portatevi la bici da casa dato che il parco ha generosi viali che sono l'ideale per questo tipo di mezzo , altrimenti potete noleggiarne una alla modica cifra di 3 euro per la giornata . Per i più pigri è possibile affittare una golf car ( bisogna essere in possesso della patente B ) per 15 euro per 4 ore oppure sfruttare il trenino che vi fa fare il giro del parco o lo shuttle con guida .

Ammirate con calma lo splendido giardino , sdraiatevi sull'erba ( è consentito ! ) , girate le varie sezioni del parco come la fattoria di Ta ( per i più piccoli ) e le vasche con le ninfee e i pesci giapponesi . Magari portatevi uno spuntino da consumare nelle aree attrezzate o mentre state seduti sotto un albero a godervi i daini che pascolano !

Una giornata rilassante per voi e eccezionale per i più piccoli .

 

Link utili : www.sigurta.it

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Cenni storici e curiosità sul Parco Sigurtà

Il Parco Sigurtà
Il Parco Sigurtà

La storia del parco inizia nel 1417 quando Nicolò Gerolamo Contarini , durante la dominazione veneziana , acquista ben tre fattorie in liquidazione unificandole in un unica grande proprietà " Cinta de muro " . Qui vi costruisce la sua Domus Magna e ne sfrutta i terreni per usi agricoli .

Dopo 29 anni la proprietà passa alla famiglia Guarienti che ne manterrà il possesso per 190 fino al 1626 quando , per discendenza femminile , l'intera tenuta diverrà possesso dei Maffei . Nel 1776 la famiglia Maffei ottiene il diritto ad attingere acqua dal fiume Mincio per scopi irrigui . La tenuta passa di mano per via testamentaria fino al marchese Antonio Maffei (1759-1836) che cura il parco . Nel 1792 il poeta Ippolito Pindemonte , nipote del Maffei , viene ospitato nella tenuta dello zio . Si innamora degli splendidi giardini geometrici e dei paesaggi valeggiani e getta il seme di quello che sarà il futuro splendido parco inserendo il bosco dove costruisce il tempietto gotico . Nel 1791 il marchese Antonio sposa Laura Canossa che gli darà 4 figlie . Una di queste , Anna , sposerà il conte Nuvoloni portando in dote la tenuta valeggiana che inizierà un lento ma inesorabile declino . La famiglia Nuvoloni terrà la proprietà della villa dal 1836 al 1929 ospitando nella tenuta sia Francesco Giuseppe I° d'Austria che Napoleone III° nel 1859 , subito dopo la sanguinosa battaglia di Solferino e San Martino .

Il primogenito Domenico Nuvoloni ha due figlie che ereditano la proprietà dividendola in 2 . Poi nel 1929 l'intera tenuta viene venduta alla signora Maria Paulon , moglie del medico del luogo , che la vende nel 1941 all'industriale farmaceutico di Milano , Giuseppe Carlo Sigurtà , il quale scopre casualmente che il diritto di prelevare acqua dal Mincio è ancora valido ed in vigore . Inizia quindi ad irrigare le aride colline moreniche della valle del Mincio che si coprono ben presto di una lussureggiante vegetazione . Emergono quindi gli alberi secolari e decine di preziosi buxus nascosti nel sottobosco e passati inosservati per anni . Da quel tempo Carlo Sigurtà ed il nipote Enzo si dedicano alla cura e all'accrescimento di questo splendido giardino e del meraviglioso patrimonio naturale che esso costituisce .